Ultimi articoli

FOODLIFESTYLE

Vellutata di piselli, uova di quaglia….e un gran desiderio di campagna

 

Uova di Quaglia, una tentazione irresistibile!

Alla vista di uova di quaglia, in giro per la campagna di amici , non ho potuto resistere. La loro innata bellezza e il desiderio di chiederne un pò per realizzare una ricetta dai sapori e profumi prettamente primaverili sono stati trampolino per la scrittura di  quest’articolo.

Che la campagna eserciti un grande potere rilassante su di me, credo sia stato più volte palesato. La sua quiete, la semplicità della natura mi riportano ad uno stato primordiale di serenità tra me  e il resto del mondo.

In occasione del mio ultimo workshop sul table setting tenuto a Borgo Valle Rita, ho potuto godere di questa condizione di pieno relax e bellezza del luogo che mi hanno ispirata alla creazione di una tavola country, riscuotendo successo e gran sostegno da parte delle partecipanti.

La serenità e la pace di alcuni luoghi, sortiscono proprio questo effetto, scatenando fantasia ed immaginazione rimettendo agli occhi degli altri meraviglie inaspettate.

Che si tratti dell’allestimento di una tavola o della creazione di una ricetta, credo che il movente per poterla realizzare sia lo stesso, l’ispirazione!

E a me, giunge solo in determinate condizioni.

uova di quaglia

uova di quaglia

uova di quaglia

uova di quaglia

Fascino e proprietà benefiche delle uova di quaglia.

Ora, tornando agli esserini macchiati, la mia domanda è:

Il fascino che subisco per le uova di quaglia è comune?

O forse, solo una mia ossessione nei confronti di questa forma così perfetta ed evocativa?

Da parte la loro bellezza, in fatto di proprietà benefiche,  le uova di quaglia ne hanno davvero diverse.

Rappresentano un alimento ricco di molte vitamine, B1 e B2 oltre che del gruppo A, B, D, E, K, per non parlare del fosforo, potassio, calcio e ferro.

Se si pensa che tutti questi nutrienti sono di gran lunga superiori a quelli presenti nella uova di gallina, ci fa ben comprendere della ricchezza di questo alimento

e ricordate, vi serviranno 5 uova di quaglia per arrivare ad 1 di gallina.

uova di quaglia

uova di quaglia

Le uova di quaglia contengono meno colesterolo?

Alle tante proprietà benefiche, la domanda sovente è se contengano o meno colesterolo rispetto alle uova di gallina.

Ci sono diversi studi ancora in atto a tal proposito, certo è che alla domanda vero falso, la risposta è che le piccole preziose uova contengono colesterolo, eccome!

Per farla breve ogni 100 g di uova di quaglia, contengono circa 840 mg di colesterolo, contro i 372 mg in 100 g di uovo di gallina.

Colesterolo a parte (e comunque aspetto da tener presente se si decide di assumerne una certa quantità) la mia ricetta gourmet con uova di quaglia

vi farà venir voglia di prepararle che voi siate ispirati o meno, in campagna o in città.

uova di quaglia

VELLUTATA DI PISELLI, UOVA DI QUAGLIA , YOGURT E JULIENNE DI CARCIOFI

Tra le varie proposte sul web,  diverse sono di antipasti, ma questa mia ricetta alquanto ricca potrebbe andar bene anche come piatto unico.Completo, ricco e colorato.

Io ho provveduto a bollire le uova, ma anche alla coque saranno perfette.Un piatto questo che può esser servito tranquillamente tiepido. Pronte a replicarlo?

INGREDIENTI

  • 500 G DI PISELLI PULITI
  • 1 PORRO
  • 2 CARCIOFI
  • FARINA DI MAIS QB
  • UN VASETTO DI YOGURT GRECO
  • SCORZA  E SUCCO DI 1 LIMONE
  • 2 FOGLIE DI MENTA
  • ERBA CIPOLLINA, SALE, OLIO EVO E PEPE QB
  • 8 UOVA DI QUAGLIA

PROCEDIMENTO

  • Per prima cosa, sgranate i piselli fateli cuocere in acqua, olio, sale pepe e un porro.Una volta cotti frullateli con minipimer e tenete da parte.
  • Pulite i carciofi, privandoli delle foglie più dure, tagliateli sottili a julienne,acidulateli con metà limone lavateli, asciugateli e passateli nella farina di mais.
  • In una padella versate dell’olio e friggete i carciofi prestando attenzione ad eliminare l’eccesso di farina.
  • Una volta fritti, metteteli da parte su carta assorbente e salate.
  • In una terrina, lavorate dello yogurt greco con delle foglie di menta tritate a coltello, scorza di mezzo limone e qualche goccia del suo succo.Girate il tutto e lasciate da parte.
  • E’ arrivato il momento delle uova.Fatele bollire per 3 minuti e subito dopo passatele sotto acqua fredda.
  • Per poterle sgusciare aiutatevi con un coltellino, incidendo una piccola parte ed asportandolo tutto.
  • Pronti per realizzare il piatto.
  • Versate la vellutata di piselli in una boule, unite lo yogurt con un cucchiao, adagiate i carciofi e le uova di quaglia tagliate a metà.Finite con un giro di olio evo e dell’erba cipollina .
san fele cascate
TRAVEL

Pasqua a San Fele, gita alle sue cascate.

Gita Lucana fuori porta, dove andare a Pasqua?

Se siete in Basilicata e molto probabilmente in gita a Matera o dintorni,  un’idea potrebbe essere spostarsi un pò più a nord per visitare le cascate di San Fele in provincia di Potenza.

Un movimento di gente in questo periodo che vede affolare le mete turistiche più rinomate.

Io che di calca e confusione ne ho forte repulsione,

suggerisco per la rubrica ‘Turista un giorno per caso’ un itinerario alternativo, perfetto per questo periodo.

L’arietta fresca e tiepida al contempo, la voglia di vivere il verde e fare nuove scoperte vi porterà ad organizzare un viaggio per questa Pasqua 2019 certamente rilassante.

Pronti a prender nota?

Tra i tanti pacchetti viaggio di Pasqua, probabilmente non troverete, “Una giornata alla scoperta delle cascate di San Fele “.

Ebbene, questo, ve lo propongo io!

Pasqua alle Cascate di San Fele, come arrivarci.

Immaginate di essere alla guida, su una strada semi deserta, in una vallata, costeggiata da natura incontaminata e paesaggi misti tra montagna, colline e scenari con fiumi.

Non lo state immaginando se siete sulla Basentana SS 407, che da Matera direzione Potenza, nel giro di un’ora vi porterà a destinazione.

La vostra gita alle cascate di San Fele parte proprio di qui.

Come sempre suggerisco quando sono in movimento per i miei viaggi, predisponetevi con occhi di bambini e preparatevi a fermarvi su strada per ammirare paesaggi che probabilmente non rivedrete a destinazione raggiunta.

Dopo aver percorso la Ss Basentana ed essere usciti a Candela/Melfi (ss 658 direzione Melfi) , prendete l’uscita San Fele/ Scalera.

Sarete giunti a destinazione.

Pasqua san Fele

Pasqua san fele

Pasqua san fele,

Pasqua san fele

Al centro dell’Appennino lucano, nasce questo meraviglioso borgo, che merita la visita.Fatto di stradine, casette con tetti spioventi, tutto circondato da una natura mozzafiato.

Proprio fuori dal borgo (e qui vi  suggerisco scarpette da trekking, acqua, k-way ed un eventuale pranzo a sacco) ci siamo imbattuti in una piacevole passeggiata che ci ha portato nel cuore del boschetto.

Un sentiero guidato e abbastanza lungo vi condurrà nelle diverse stazioni di cascate, ubicate distanti l’una dall’altra.

Potrete scegliere tra le 10 cascate il percorso più adatto a voi, passando dal più semplice al più articolato, praticabile anche con bambini al seguito.

Qui, trovate  delle immagini delle cascate di San Fele, createsi lungo il torrente del Bradano,uno scenario naturalistico  di pace.

Il silenzio, il suono del vento, il canto degli uccelli e il lento scrosciare dell’acqua, sembrano far da cornice a questo meraviglioso paesaggio.

Siete nel cuore della Basilicata.

Ad accogliervi per un pranzo frugale o un calice di vino al suono di questa pace, troverete delle aree attrezzate e come buona educazione insegna ricordate sempre di riporre tutto negli appositi cassonetti o di riportare a casa eventuali rifiuti.

Che siate Lucani, cugini Pugliesi o amici arrivati da qualsiasi posto in visita per la Basilicata,

vi auguro di godervi questa terra fatta di semplici meraviglie, di non legarvi ai cliché del turista e soprattutto

vi auguro di trascorrete una Buona Pasqua.

pasqua san Fele

Pasqua san fele

Pasqua san fele

Pasqua san fele,

 

 

 

asparagi
FOOD

Una quiche di farina tumminia e asparagi e l’arrivo del falco grillaio

Arriva la bella stagione e non si può non parlare d’ ingredienti di stagione, di asparagi selvatici, natura che esplode,  e voglia di vivere all’aria aperta.

Mi accorgerei dell’arrivo della primavera anche in assenza di un calendario, grazie all’arrivo di due immancabili  presenze:

dagli ambulanti con mazzi di asparagi selvatici appostati ad ogni angolo di strada del mio paese e dall’arrivo puntuale del falchetto grillaio

che dal cuore dell’Africa giunge a colorare con il suo inconfondibile canto i cieli Lucani.

Questi piccoli rapaci abitanti, della murgia, sembrano davvero amare questi luoghi,

si appostano tra le tegole dei sottotetti per nidificare e volteggiando tra i cieli, regalano una compagnia che mette di buon umore.

Sul finire di marzo, le piogge brevi e abbondanti alternate alle giornate assolate fanno spuntare germogli di grano, colorando di un verde acido le dolci colline materane.

Tra i cespugli della macchia mediterranea e i boschetti invece, assistiamo all’arrivo di un’ortaggio selvatico,

l’asparago, ingrediente corteggiatissimo, desiderato da ogni amante della buona cucina.

Caratterizzato dalle tipiche note erbacee e dal gusto amarognolo è ideale per ricette veloci  di facile preparazione oltre che esser versatile.

Le tavole si preparano ad accogliere nuovi  profumi  e sapori a base di piselli, fave, taccole, carciofi, cipollotti, asparagi, vini freschi  rosati,

mazzetti di ranuncoli e margheritine a contornare il tutto.

asparagi

asparagi

asparagi

A differenza dell’asparago normale e molto più diffuso, quelli selvatici sono più sottili ed hanno un gusto intenso e soprattutto sono di facile cottura.

In alternativa alle classiche ricette di risotto o frittata a base di asparagi,

ho pensato di proporvene una dal guscio rustico e croccante di brisè, realizzato con una farina speciale che  accoglie al suo interno un morbido ripieno a base di ricotta, verdure e asparagi.

Che si tratti di un primo, secondo o contorno l’importante è che non manchi a tavola.

asparagi

asparagi

asparagi

QUICHE RUSTICA TUMMINIA DI ASPARAGI SELVATICI e RICOTTA

Usare la farina tumminia per questa ricetta è stata una bella trovata, perfetta per la rusticità che volevo donargli. Questa, è una cultivar antica del grano duro, seminata prevalentemente in Sicilia.E’ un grano che non necessita di molta acqua per crescere, caratterizzata da un colore piuttosto scuro, perfetta per la panificazione ed è ricca di proteine e povera di glutine.

INGREDIENTI

Per la brisè:

Per la farcia:

  • 250 g di ricotta di masseria
  • 60 g di pecorino (io Moliterno igp)
  • 150 g di asparagi selvatici
  • 80 g di piselli
  • 1 uovo bio o da allevamento a terra
  • 1/2 cipolla rossa o cipollotto fresco
  • sale, pepe ed olio evo q.b.
  • scorza di limone bio.

PREPARAZIONE

  • Partite dalla preparazione della brisè .Versate in un mixer o sulla spianatoia la farina e il burro freddo, unite una presa di sale e lavorate velocemente.
  • Unite l’acqua ghiacciata per lisciare l’impasto e non appena si sarà rappreso avvolgetelo in pellicola e riponete in frigo per un’oretta.
  • Ricordate, il segreto di una brisè è lavorarla il meno possibile.Passiamo ora agli ortaggi.
  • Mondate tutte le verdure, lavatele bene e mettete da parte.
  • In una padella fate scaldare l’olio e unite cipolla e piselli.Solo se necessario aggiungete pochissima acqua e fate cuocere.
  • Unite gli asparagi tagliati a pezzi, salate e fate andare sino a che risultino morbidi ( ci vorranno pochi minuti).
  • Terminata la cottura, lasciate raffreddare.
  • Passiamo ora alla lavorazione della ricotta che avrete versato in una terrina.
  • Unite il pepe, pizzico di sale, uovo, pecorino e amalgamate con una forchetta. e per ultimo aggiungete le verdure cotte.
  • Riprendete la brisè lavoratela appena con le mani e stendetela di uno spessore di circa 3mm.
  • Io ho utilizzato una teglia da 24 cm.Ho riposto la pasta senza rifinire i bordi, mi piaceva lasciarle un aspetto rustico e poco preciso.
  • Bucate con i rebbi di una forchetta la pasta e versateci il ripieno.
  • Cuocete a 180° c in forno preriscaldato sino a cottura desiderata.Io solitamente la preferisco più dorata e croccante.
  • Uscita dal forno, lasciate raffreddare, ultimate con della scorza di limone e gustatela tiepida.

Come sempre mi fa piacere, confrontarmi con tutti voi, su proposte, alternative o suggerimenti, quindi vi aspetto nei commenti.

Vi auguro una Buona primavera!

tendenza caffè
LIFESTYLE

Tendenza caffè, solo moda o questione di gusto?

Tendenza caffè, solo moda o questione di gusto? E’ questo che ci ha incuriosite ad approfondire l’argomento.

Svegliarsi al mattino solleticati dal pungente e dolce profumo del caffè  che sottile s’infila nelle stanze o dal borbottio dell’intramontabile caffettiera, è una diapositiva che si presenta nella gran parte delle case del mondo.

Dopo il grande interesse sul vino, acque, birre artigianali, oli e cucina gourmet, i riflettori puntano dritto al caffè, alla bevanda più consumata al mondo dopo l’acqua.

Che si tratti della storica moka, dell’inimitabile espresso, dell’internazionale americano  o della new entry caffè filtrato, si moltiplicano le scelte del consumatore finale su particolari miscele, sulla conoscenza della loro provenienza, l’interesse sulla sua bioeconomia e non ultimo la sperimentazione di nuove tendenze.

Non sarà un caso che realtà di produttori storici come Caffè Vergnano a Chieri abbiano pensato bene di aprire  un’accademia su questo affascinante mondo. Un luogo dall’atmosfera elegante e casalinga, all’interno del quale si sviluppano corsi formativi per amatori ed addetti al settore, laboratori di pratica e un corner shop dove acquistare tutto ciò si desidera sul caffè.

La recente apertura in Italia, precisamente a Milano, della prima Starbucks Reserve Roastery europea, tre in totale nel mondo, conferma il trend: non una semplice caffetteria ma uno spazio dove è possibile seguire interamente il percorso di tostatura ed estrazione del caffè, uno spazio dove l’esperienza sensoriale e passionale sono al primo posto.

Lo sa bene Michael Gardenia – anima di Fusillo Lab studio fotografico e creativo a Milano – appassionato e cultore delle ultime tendenze caffè, che Alessandra ha intervistato per voi.

 

tendenza caffè

tendenza caffè

tendenza caffè

 

Come è nato il tuo interesse per il caffè e come si è trasformato in passione? Mia madre ogni tanto mi racconta di quella volta in cui, a 5 anni, ho preparato una moka e gliel’ho portata a letto. A parte questo aneddoto, ho riscoperto il piacere del caffè di qualità e di tutto ciò che gravita attorno ad esso viaggiando all’estero, visitando locali curati nel design e nella proposta food, scoprendo brand molto interessanti legati a questo mondo e incontrando grandi creativi che considerano il caffè come un rituale, e non come una semplice bevanda energizzante.

Cosa rappresenta per te bere un buon caffè, cosa c’è dietro questo semplice gesto quotidiano? Bere un caffè è un’esperienza: partire dalle origini che conferiscono particolarità diverse a ogni tazza, conoscere torrefattori che sanno selezionare produttori e rifinire un prodotto esaltandone i sapori, riconoscere il metodo di estrazione e apprezzarlo in base al momento della giornata o alla situazione.

Ultimamente si stanno diffondendo anche in Italia altri metodi di estrazione del caffè, che in realtà sono nati prima dell’avvento dell’espresso, qual è il tuo preferito? Qual è la parte che più ti piace nel rituale della sua preparazione? Oltre all’espresso, appunto, che non posso mettere in competizione con i caffè filtro, il mio metodo preferito in questo ultimo periodo è l’Aeropress. Oltre alla sua storia, che trovo abbastanza divertente, e al fatto che in pochi anni si siano raggiunti numeri incredibili di iscritti ai campionati mondiali, apprezzo il fatto che possa essere utilizzato con diverse “ricette” lasciando molta creatività all’utilizzatore. È un metodo veloce e semplice e, essendo abbastanza moderno, stimola la curiosità quando lo si prepara di fronte ad amici o a persone a cui è ancora sconosciuto.

Sappiamo che ami viaggiare, che differenza trovi tra la cultura del caffè in Italia e quella di altre città europee tipo Londra, Amsterdam o Berlino? Nonostante l’Italia si vanti di aver inventato l’espresso e il cappuccino, città come Londra, Amsterdam, Berlino sono più avanti a livello culturale, senza parlare di Stati Uniti e Australia. È sufficiente pensare ai festival sul caffè che vengono organizzati da ormai molti anni (mentre in Italia si è tenuta da poco la prima edizione), alla selezione che fanno i Baristi sulla strumentazione e alla ricerca che si fa quotidianamente su materie prime e menu. Sono stato in caffetterie che hanno i migliori chef in cucina, che utilizzano solo specialty coffee di torrefazioni locali, che sono state progettate da grandi architetti e che sono comparse su testate a livello mondiale. Apprezzo il fatto che, poco alla volta, anche in Italia stiano nascendo realtà interessanti e quello che faccio sempre (e nel mio piccolo) è promuoverle, invitando le persone ad approcciarsi al caffè di qualità. Ultimamente ho anche organizzato un corso sul caffè a Fusillo Lab e di sicuro ce ne saranno altri in futuro.

Il tuo indirizzo preferito a Milano. Ne ho uno preferito in base alla zona in cui mi trovo, ma posso dire che il più interessante è Le Polveri, una piccola bakery  in zona Sant’Ambrogio, dove è possibile prepararsi autonomamente un espresso con una macchina La Marzocco della linea Home.

Per finire, alcune pillole di stile: undici pezzi must have per una pausa caffè da veri coffee lovers!

tendenza caffè

1. Bollitore elettrico Plissé in resina termoplastica, micro-architettura domestica firmata Michele De Lucchi, Alessi /2. Poster Coffee per veri coffee lovers, HQstudio /3. Macchina per espresso Linea Mini de La Marzocco Homeispirata alle forme e al design della iconica Linea Classic, ma con dimensioni adatte ad un utilizzo domestico /4. La mitica Moka Express, nata nel 1933 dalla geniale intuizione di Alfonso Bialetti, qui nella versione da ben 18 tazze, Bialetti /5. Risale al 1941 l’invenzione della caffettiera da caffè americano Chemex, interamente in vetro, qui nella versione da sei tazze, Chemex /6. Serie di tazze in porcellana, Lolli della linea Tivoli, con motivi a strisce colorate, Normann Copenhagen  /7. Press Coffee Maker di Stelton, prepara fino a otto tazze di caffè e grazie alle sue pareti doppie lo mantiene caldo a lungo /8. Coffe Nerd di Ruth Brown, un piccolo manuale dedicato agli appassionati di caffè che amano preparare a casa la propria bevanda, Adams Media /9. Mug Oiva con il nuovo decoro Eläköön elämä, design Maija Louekari, Marimekko /10. Caffè biologico PÅTÅR, 100% Arabica, proveniente da piccole coltivazioni di caffè del Sud America. Confezione rosa per caffè filtro tostatura media, grigia per caffè francese tostatura forte, Ikea /11. Set di sei cucchiaini moka, in sei esclusive tonalità: acciaio inox, black, copper, gold, champagne e cognac. Linea Frame, Sambonet 

Written by
Alessandra Dani e Mariangela Russo

In foto, dall’alto: l’Accademia Vergnano a Chieri, Starbucks Reserve Roastery a Milano, Michael Gardenia (credit: Michael Gardenia – Fusillo Lab)

 

 

liquore all'arancia
FOOD

Tutto il sapore del sud in un liquore all’arancia

 

Tutto il sapore del sud in un liquore ?

Certo che è possibile , soprattutto se si tratta di arance.

Le conclusioni di qualcosa sono sempre un pò tristi si sa ed iniziare un post con un addio certo non è il massimo.

La fine di una storia d’amore, di una lunga amicizia, la fine di un bel viaggio o un rapporto di lavoro e perchè no, quella di una stagione. Tra tutte, l’inverno non sarà tra le più amate ma di sicuro porta con sè tutto quel dolce calore che indirettamente gli appartiene.Dalle serate trascorse in casa sotto calde coperte, pomeriggi  al computer tra il piacere di un camino e rilassanti tisane, soffici dolci fatti in casa  e spremutone di arance. E qui il tasto dolente….le spremute d’arance!

Ecco cosa mi mancherà più di tutto di questa fresca stagione, il sapore aspro, fresco e pungente di questi agrumi.

Di qui, l’idea con la mia mamma di preparare una ricetta che ne preservasse sapori e profumi, da conservare e assaporare anche durante  le calde sere d’estate.

Dopo la volta della preparazione  di kg e kg di marmellate,  la scelta è ricaduta su una ricetta che prevedesse l’uso delle  bucce di questi preziosi agrumi.

Benche’  risapute le diverse proprietà benefiche degli scarti delle arance, il più delle volte vengono messe via.

Oltre che prevenire  il colesterolo, la scorza di agrumi combatte l’acidità e problemi digestivi, migliora la salute dentale e quella della pelle e se certi dell’assenza di pesticidi e altre sostanze nocive, perchè non utilizzarle per la preparazione di un fresco rosolio dopo pasto?

liquore all'arancia

liquore all'arancia

liquore arancia

Appuntamento nella Terra degli Ori.

Esistono inviti e Inviti! Quello per un aperitivo, oppure  un caffè a casa di amici, ma quando l’appuntamento è in campagna a visitare un agrumeto della piana metapontina in un sito dove sono stati trovati diversi ori risalenti al periodo della vecchia Magna Grecia per assaporare un bel bicchiere di succo di arancia appena raccolto dall’albero, come poter rinunciare!

Laura, Francesca e Gianfranco sono i giovanissimi lucani che dopo aver rilevato l’azienda di famiglia si sono consorziati in La terra degli ori e oggi continuano a coltivare il bene prezioso lasciato in eredità.

Una mattinata trascorsa piacevolmente tra passeggiate e disquisizioni sui loro agrumi, metodi di produzione e cura per la terra.Il  bottino di una ricca mattinata si è conclusa con questa mia proposta di liquore all’arancia e zenzero, realizzato con scorze prive di pesticidi e tutto ciò possa risultare nocivo per l’uomo.

liquore arancia

LIQUORE ALL’ARANCIA e ZENZERO

INGREDIENTI

  • Scorze di  8 arance non trattate
  • 100 g di zenzero
  • 2 lt di acqua
  • 800 g di zucchero
  • 1 lt di alcool 90°

PREPARAZIONE

  • Dopo aver lavato accuratamente le arance, pelatele prestando attenzione a non includere l’albedo ( la parte bianca del frutto)
  • Lasciatele riposare in un recipiente di vetro con l’alcool per almeno una ventina di giorni.
  • Private lo zenzero della sua pellicina e unitelo alle bucce di arance solo l’ultima settimana di macerazione.
  • Trascorso il tempo indicato, preparate lo sciroppo.Versate acqua e zucchero in un pentolino e portate a bollore. Fate andare per una quindicina di minuti.
  • Fate raffreddare appena.
  • Questo il momento di unire l’alcool allo sciroppo colandolo dalle bucce e dallo zenzero.
  • Versate il liquore in una bella bottiglia e conservate in freezer.
  • Abbiate premura di servirlo sempre ghiacciato. prima di assaporarlo

 

 

liquore arancia

tavola, table setting, workshop
LIFESTYLE

Le regole d’oro per una tavola quasi perfetta

Le regole d’oro per una tavola quasi perfetta?

Le risposte probabili potrebbero essere:

  • Attitudine all’accoglienza
  • Conoscenza e uso delle buone maniere e delle regole a tavola
  • Gusto ed equilibrio nel realizzare la mise en place, il menu, la scelta del vino e non meno l’abbigliamento.

Che si tratti di un pranzo o cena a casa, la mission è sempre la stessa, far sentire gli ospiti a proprio agio, accoglierli come se fossero nel migliore dei ristoranti stellati  avendo un appeal meno formale, più casual, restando eleganti, ponendo le giuste attenzioni nella realizzazione del menu in modo da non risultare eccessivo o fuori stagione  e sfoderando le proprie capacità creative in qualità di decoratrice.

Avere ospiti per cena potrebbe creare dei micro stress, tensioni a volte inutili, facilmente eliminabili tenendo a mente  semplici consigli in modo da affrontare la cena in allegria e in pieno relax.

Fondamentale, a mio avviso è avere ben chiaro cosa realizzare, che si ratti del menu ma anche della decorazione della tavola o della scelta delle stoviglie.Avere un tema in mente può esser d’aiuto e di li iniziare a creare il tutto.

tavolatavola

Da cosa partire..

Spesso  mi capita di avere ospiti a cena e mi piace sorprenderli, renderli partecipi della mia idea di ospitalità e condividere con loro un piccolo sogno ed è qui che ha il via la realizzazione della mia tavola quasi perfetta.

Il mio punto di partenza è sempre un tema che può essere un colore o un elemento della stagione, un ingrediente o semplicemente un oggetto presente in casa che è inizialmente il punto focale della tavola per poi diventare il fil rouge dell’intera cena.

Fondamentale la scelta della tovaglia.

Il consiglio  è sempre lo stesso, semplice, color neutro o bianca, in lino possibilmente.Trovo che su una base bianca sia più facile realizzare qualcosa di creativo. A chi mi suggerisce ‘No tovaglia’, io rispondo ‘No, grazie!’.

Di base parto sempre dalla realizzazione del centrotavola, in modo da calcolare ingombri. Quasi mai, anzi, mai  acquisto la decorazione dal fiorista, piuttosto mi piace realizzarla con oggetti che ho in casa, del verde raccolto in campagna, rametti secchi abbinati ad oggetti vintage, ridandone altra vita.

Per la realizzazione di questa tavola vi mostrerò quella creata in occasione del mio primo workshop per un gruppo di donne curiose e piene di entusiasmo.Sono partita da vecchie bottiglie di farmacia acquistate in uno dei tanti mercatini visitati.Ho usato poi dei rametti di ulivo, sistemati alcuni direttamente sulla tovaglia disposti a serpentone nella parte centrale del tavolo, giocando con forme e volumi e altri all’interno delle tre bottigliette.

tavola

Quali stoviglie usare?

Una delle difficoltà che incontro nel realizzare le mie tavole è spesso l’uso delle stoviglie.Capita a volte di non avere dei coordinati completi oppure di averne di vecchi mai utilizzati e lasciati in credenza ad impolverarsi.Per non annoiarsi, una soluzione è certamente quello di mixare piatti, bicchieri di diversi servizi, tenendo sempre a mente lo stesso stile.

In questo caso ho utilizzato dei vecchi piatti e bicchieri in vetro satinato color giallo ocra, stile anni’70, spuntati dal fondo del mio étagère. Per alleggerire toni e rimodernarne l’atmosfera li ho alternati con dei piatti in ceramica stile Giapponese di color tortora, in previsione della seconda portata e abbinati a delle ceramiche realizzate a mano verde bottiglia per l’uso dell’antipasto a base di vellutata.Le posate poi, ho preferito usare dei pezzi vintage.Alla sinistra le forchette, a destra coltello con lama rivolto all’interno verso il piatto e un cucchiaio alla destra di quest’ultimo.

I bicchieri, uno per l’acqua l’altro per il vino, possibilmente trasparente,  posizionati a destra sopra le posate.

Per il tovagliolo ho preferito usarne uno diverso dalla tovaglia, di color ecru, in lino, impreziosito da un fiocco in seta a taglio vivo color terra, all’interno del quale ho infilato un ramoscello di ulivo.

Qualche purista del galateo probabilmente avrà da obbiettare su alcune scelte, ma mettiamo in conto che seguiamo anche un pò le mode oltre che il gusto;))

Tenete ben a mente, in tavola va posizionato tutto e solo ciò che verrà utilizzato durante la cena.Posate in eccesso e bicchieri dal numero indefinito potrebbero creare solo imbarazzo.

tavola

Nastrini in seta  Allegoria textiles

tavola

Consigli utili per la riuscita di una tavola quasi perfetta

Anche se utilizzate servizi diversi per piatti e bicchieri, fondamentale è mantenere una  palette coerente di colori, sia che giochino sui toni diversi, sia che si muovano tra complementari.

L’organizzazione  poi è alla base di tutto, pianificare e pensare ad ogni dettaglio alleggerisce imprevisti e quant’altro.

Utile sarebbe portarsi in prossimità del tavolo della cena tutto l’occorrente, dal ménage, alle fettine di limone oppure alle doppie posate in caso di caduta accidentale.

Avere una postazione con tutto il necessario disponibile eviterà di farvi fare inutili andirivieni dalla cucina  e godervi al meglio la serata con i vostri ospiti.Prevedete eventuale cestello per il ghiaccio in caso di vini da servire freschi.

Tutto il resto lo farà la compagnia della serata, la giusta musica di sottofondo e delle luci d’atmosfera e se mai qualche imprevisto dovesse accadere impariamo a riderci su, sdrammatizzare a volte aiuta.

tavolatavolatavolatavolatavola

Il mio ringraziamento per queste belle donne che vedete in foto mentre realizzano le loro tavole dopo aver partecipato ad una mattinata di ascolto e consigli, tra domande, sorrisi, caffè e qualche pezzo di torta.

Grazie speciale a Nadia ( @sogniinbianco) e Milena (@mammasiviaggia) per questi meravigliosi scatti, senza dei quali non avrei avuto testimonianza;)))

tavola

cioccolato e pere
FOOD

Cioccolato, pere e zenzero, un dolce soffice per l’inverno

 

Continua martellante il freddo di questo lungo inverno Lucano.Noi, che da queste parti del freddo ne percepiamo la coda, godendo quasi sempre di un clima abbastanza mite e soleggiato.Noi, che i nostri inverni durano più sul calendario che nella realtà.

Pur non disdegnando del tutto questo fresco clima, io, donna del sud, fatico alla grande a carburare situazioni e giornate dove il freddo spesso mi costringe in luoghi chiusi. Ogni scusa sembra esser buona per ripararsi al caldo, seguendo il sole percorrendo i marciapiedi, ricercando angolini non ombreggiati per il  momento aperitivo e se proprio non resisto me ne torno al caldo della mia casetta e lascio che il tepore dei miei oggetti e delle mie coperte mi riscaldino.

Come spesso accade, girando sulla rete alla ricerca di ispirazione e di una ricetta che temprasse questo momento, ho trovato quella di una torta al cioccolato facilissima da realizzare, senza l’uso di troppi aggeggi, in pochissimi passaggi e  dal gusto avvolgente e profondo del cioccolato.Ho deciso poi di aggiungere delle pere e dello zenzero per conferirgli un gusto ancora più deciso.

 

cioccolato pere

cioccolato e pere

cioccolato e pere

PLUMCAKE CIOCCOLATO E PERE

L’idea di utilizzare uno stampo da plumcake è stata semplicemente una scelta di comodità.Ogni tipo di stampo può andar bene. da torta o addirittura monoporzione.Un’altra idea simpatica potrebbe essere quella di aggiungere delle noci nell’impasto oppure decidere di accompagnare il dolce al tavolo con una colata di cioccolato fondente, aromatizzato con del cognac o dei semi di vaniglia.

 

INGREDIENTI

  • 60 g di Cacao amaro
  • 3 Pere di media grandezza
  • 170 g di Zucchero
  • 200 g di Farina
  • Zenzero q.b.
  • 2 uova
  • 100 ml di olio di semi di girasole
  • 200 ml di latte
  • 1 bustina di lievito per dolci
  • 1/2 limone

PROCEDIMENTO

  • Sbucciate le pere e passateci del limone per non ossidarle.Lasciatele da parte.
  • Nel frattempo in una ciotola sbattere semplicemente con una frusta o forchette le uova, latte e l’ olio.
  • Aggiungete la farina setacciata, lo zucchero, il cacao, grattate un pezzettino di radice di zenzero e infine il lievito, lavorate con le fruste (non necessita di esser montato).
  • Accendete il forno a 180° C in modalità statico.
  • Versate il composto in uno stampo da plumcake dopo averlo foderato con carta forno e adagiateci le tre pere ad equa distanza l’una dall’altra.
  • Infornate e fate cuocere per circa 35 min. La prova dello stecchino è sempre valida per avere la conferma di avvenuta cottura.
  • Lasciate raffreddare prima di gustare e aggiungete a vostro piacimento dello zucchero a velo.
TRAVEL

turista un giorno, per caso..Irsina

 

Turista un giorno, per caso! Ecco come piace definirmi alle uscite fuori porta del weekend.

Nata da un’idea lampo e lanciata qualche giorno fa sui miei social, ho deciso di aprire una rubrica nella sezione travel che parli delle mie passeggiate del fine settimana, alla scoperta della bella Basilicata. Passeggiate fatte senza alcuna meta e indirizzo, volte  a ritrovare l’autenticità di questa meravigliosa terra.

Sicuramente negli ultimi anni, questa regione sta ricevendo la meritata visibilità, grazie alla presenza di personaggi internazionali e di molti eventi importanti che si sono susseguiti e non ultimo quello di Matera Capitale Europea della cultura per questo 2019.

Come se, per anni , anzi secoli, non fossimo mai esistiti ( non entro nel merito della questione che sia di natura politica o  imprenditoriale) ad un tratto ci ritroviamo con i riflettori puntati addosso e fortunatamente a quanto pare durerà anche abbastanza.

Molto spesso in quest’ultimo anno ho ricevuto da parte di molti di voi richieste di consigli e suggerimenti su locali, ristoranti e indirizzi di vario genere una volta arrivati a Matera.Certamente questa bellissima città è tra i luoghi più interessati di tutta la Basilicata, molto si concentra sulla sua bellezza, fascino della sua storicità e sugli eventi in programma.

Contrariamente a quanto mi chiedete, credendo ci siano in giro e su web informazioni più che esaustive su dove andare, dormire o mangiare bene a Matera ( a tal proposito vi lascio un link interessante di un lucano doc    che dispensa ottimi suggerimenti per la città di Matera) il mio contributo a questa meravigliosa regione, ricadrà su delle località meno conosciute ma di certo non meno affascinanti e suggestive.

turista

turista

Come sempre, quando viaggio, la sensazione che preferisco è quella di totale abbandono, lasciare che le strade mi guidino senza avere una meta precisa e soprattutto libero la mente da ogni aspettativa, permettendo che la sorpresa sia reale.

Se siete nei pressi di Matera e volete scoprire un panorama e un paese suggestivo, a circa 40 km, Irsina di certo avrà di cosa sorprendervi. Un paese di circa 5.000 abitanti e definito uno dei borghi più belli d’Italia.

Partendo da Matera via la Martella n.8, dovrete immettervi sulla Bradanica SS 655 che collega la Basilicata alla parte alta della Puglia, per giungere in meno di mezz’ora ad Irsina.Il tratto di strada che percorrerete vi invoglierà a  fermarvi spesso per ammirare un paesaggio che sembra dipinto, fatto di  morbide colline, campi immensi di grano, vecchie masserie abbandonate e potrete addentrarvi per piacevoli passeggiate nel bosco di Verrutoli.

La mia gita pur essendo capitata in una giornata ventosa e avvolta da foschia, ha saputo regalarmi grandi emozioni.

turista

turista

Non ci sarà da allarmarsi se arrivando intorno all’ora di pranzo troverete solo una pacifica e arcaica quiete ad accogliervi, temerete addirittura di irrompere un silenzio surreale. Dopo aver passeggiato per le strade del paese ci siamo lasciati guidare dal fiuto di un buon pasto semplice e realizzato esclusivamente con prodotti locali. A tal proposito non potete perdervi le varie declinazioni proposte dalle trattorie locali di Suino nero lucano, una vera eccellenza.

Irsina come molti  paesini lucani, purtroppo, negli ultimi decenni sta vivendo il fenomeno dello spopolamento della gente locale, anche se, negli ultimi anni sembra ci siano nuovi investitori stranieri attirati da questo luogo per via anche della presenza della statua di Sant’Eufemia, opera attribuita al  Mantegna, custodita all’interno della Basilica.

La cattedrale d’Irsina è tra i monumenti più interessanti di tutta la Basilicata, dello stile gotico resta ben poco, la parte superiore del campanile dove spiccano le finestre bifore.Di stile Romanico invece è visibile la parte inferiore del campanile, mentre la facciata è tipica barocca con tre diversi ingressi.

turista

turista

turista

Questo luogo e tutto il suo circondario racconta molto di una Basilicata autentica, fatta di gente semplice, accogliente e genuina, pronta ad aprirvi le porte di casa propria.Questa la parte che amo della mia terra, luoghi di semplicità storia, luoghi che con le loro vecchie insegne raccontano tanto, di difficoltà, imprevisti ma soprattutto tenacia e voglia di fare.

Vi aspetto alla mia prossima giornata di turista, un giorno per caso…Buon weekend gente!

turista

turista

 

FOOD

Muffins all’arancia, semi di papavero, un carico di vitamina C

I muffins all’arancia e semi di papavero, un vero toccasana, un carico di vitamina C.

Seppur vero che l’inverno non offre la caleidoscopica scelta di frutta che troviamo nella bella stagione, gli agrumi di certo ci vengono incontro.Non solo per il loro carico di energia e colore ma soprattutto rimedio naturale contro malanni e i tanto temuti raffreddori.

Quest’anno, sarà per la mia condizione premaman, le attenzioni di amici e parenti si son fatte sentire in modo speciale, ritrovandomi con gran piacere, un giorno si ed uno no canestri carichi di arance, mandarini, limoni e pompelmi.

La zona del Metapontino e tutta la fascia jonica sono  di certo tra le zone d’Italia più ricche in produzione di agrumi, molte aziende sono di natura biologica, e nel tempo si sono ritagliate una bella fetta di clientela anche sul mercato estero.

Dopo il turno di marmellate e beveroni di spremute, su ispirazione di una ricetta di Melania ( Chicchidimela), ho voluto rivisitarla appena ed ho preparato un dolce carico di vitamina per la colazione del mattino ma adatta anche per lo spuntino pomeridiano.Pronti a farvi coccolare da un dolce semplice, soffice e dalla giusta dolcezza?

muffins all'arancia

muffins all'arancia

muffins all'arancia

MUFFINS ALL’ARANCIA E SEMI DI PAPAVERO

INGREDIENTI

  • 80 g di burro
  • 120 g di zucchero
  • 3 uova bio
  • 400g di polpa di arance
  • semi di papavero q.b.
  • 200 g di farina per lievitati
  • 1 busta di lievito per dolci
  • zucchero a velo q.b. per guarnire

PROCEDIMENTO

  • Sciacquate e sbucciate a vivo le arance, tagliatele a pezzi e lasciatele cuocere in acqua.
  • Una volta ammorbidite, scolate l’acqua e frullatele.Lasciate raffreddare.
  • Nel frattempo in una terrina lavorate il burro ammorbidito e lo zucchero, unite un uovo per volta, continuando a sbattere.
  • Unite la farina e il lievito setacciati e per ultimo la polpa e i semi di papavero.
  • Io ho utilizzato degli satmpi in silicone, ho versato l’impasto e cotto in forno preriscaldato a 180°C per circa 35 min.
  • La prova dello stecchino aiuterà a controllare la cottura.
  • Lasciate raffreddare prima di spolverare dello zucchero a velo e gustare.

 

vellutata di cavolfiore
FOOD

Vellutata di cavolfiore,cannellini e peperone crusco, eccovi un buon inizio!

Vellutata di cavolfiore? Ricominciare con questo piatto, potrebbe essere un buon inizio dopo  le feste.

Inevitabilmente, in questo periodo un pò tutti ci siamo lasciati andare ai piaceri della tavola, pranzi e cene ricchi di portate, dolci della tradizione ricchi di zuccheri e calorie, non meno le bollicine, vini e super alcolici.

Dopo questo pienone, credo sia doveroso il rientro alla normalità.La prova costume, gente, è all’angolo in men che ve ne accorgiate.

L’ideale sarebbe quello di procedere con una dieta ricca di liquidi, frutta e verdure crude per poi passare alla vostra abituale, prestando un occhio di riguardo al movimento fisico.

La soluzione della vellutata di cavolfiore trovo sia perfetta per non venir meno alla componente gusto e al bisogno di comfort food che in questo periodo dell’anno, particolarmente freddo, si ha.

Trovo inoltre che realizzare delle vellutate così come faccio di solito (leggete nella ricetta le 2 varianti) sia anche molto veloce.Un piatto che non necessita di attenzioni particolari e che sarà in grado di regalarvi grandi soddisfazioni di gusto.

vellutata di cavolfiore

vellutata di cavolfiore

vellutata di cavolfiore

vellutata di cavolfiore

vellutata di cavolfiore

vellutata di cavolfiiore

vellutata di cavolfiore

VELLUTATA DI CAVOLFIORE, CANNELLINI E PEPERONE CRUSCO

Le dosi di questa ricetta sono per circa 4 persone ed ho voluto personalizzare il piatto con aggiunta di peperone crusco di Senise.Per chi non lo conoscesse, il peperone usato è un prodotto igp lucano che nasce nella zona di Senise. Acqua, clima e terreno in quest’area della Basilicata sono gli elementi che rendono speciale questa eccellenza.Il peperone di Senise igp una volta raccolto a mano viene fatto essiccare in maniera naturale e consumato in polvere oppure fritto, di qui il nome di “CRUSCO”, croccante.Rende speciale il sapore di zuppe, di ortaggi , pesce e carni, perfetto con le uova, in aggiunta a salse, arrosti e in tutto ciò che vi aggrada.

INGREDIENTI

  • 1 Cavolfiore
  • 2 piccole patate
  • 1 porro
  • 1 cipolla rossa
  • 200 g di fagioli cannellini
  • peperone crusco qb
  • Olio evo ,sale, pepe qb
  • 200 g di pane raffermo

PREPARAZIONE

  • Per prima cosa mettete a cuocere i fagioli in acqua salata che avrete tenuto a mollo dalla sera precedente.
  • Procedete lavando e pulendo cavolfiore, patate e porro, curandovi di far scivolar via tutta la terra da quest’ultimo.
  • In una balia capiente mettete queste verdure, aggiungete dell’acqua sino a coprirle.Unite un giro di olio evo, del sale e fate cuocere.
  • Questa è la versione più salutare per questa ricetta, diversamente potete far soffriggere porro, poi patate e infine unire cavolo ed acqua e portare a cottura.Io preferisco la prima e assicuro che il gusto non ne risente affatto.
  • Mentre le verdure vanno a fuoco medio, controllate la cottura dei fagioli.
  • In una pentola fate un fondo di olio e cipolla rossa a fate soffriggere appena, unitelo poi ai fagioli per dargli un sapore intenso.
  • Nella stessa pentola che avete fritto la cipolla fate rosolare il pane raffermo a tocchetti senza aggiunta di nulla.Il fondo della cottura precedente sarà sufficiente a donargli il giusto equilibrio.
  • Accertatevi con i rebbi di una forchetta che la cottura di patate e cavolfiore sia ok.Tenete da parte una tazza di brodo  (potrebbe servirvi nel caso la vellutata fosse troppo densa).
  • Con un minipimer frullate le verdure, controllate di sale e aggiustate di pepe.
  • Ecco il momento di impiattare.
  • Versate la vellutata in un piatto fondo, unite i fagioli, è il momento dei tocchetti di pane tostato,  del peperone crusco a pezzi e un giro di olio evo robusto.
  • Per altre ricette ho già proposto il peperone crusco, essendo un prodotto lucano io non ho difficoltà a reperirlo.Diversamente su foodscovery ne trovate uno di ottima qualità già fritto che potranno spedirvi direttamente a casa vostra.

Se provate le mie ricette o trovate non chiari alcuni passaggi, lasciatemi pure un messaggio, sarò felice di condividere con voi consigli e pareri.

1 6 7 8 12