Non scriverò di come arrivare, cosa visitare una volta a Roma, come fossi una turista, piuttosto vi dirò di come questa città, da sempre appare ai miei occhi, di cosa mi piace e di come viverla per sentirsi parte integrante di essa.
Vi parlerò attraverso le mie immagini di una Roma affascinate, imponente, presuntuosa, illuminata, testarda, coccolona, puzzolente e arrabbiata. Una città abitata da tanti (forse anche troppi ) e allo stesso tempo così solitaria, malinconica e romantica.
Una città vissuta per strada, un posto dai mille volti.
Nemmeno i nostri 10 anni di convivenza sono serviti a darmi una visione differente da quella che ho oggi. Sentimenti contrastanti ci uniscono, di disagio, legato all’ incapacità di comprenderne la sua enormità e di fascino, subito per l’indiscutibile bellezza, di un luogo capace di regalare tanto.
I luoghi che realmente ci appartengono sono in grado di farci sentire la nostalgia e la voglia di tornare come se non se ne avesse mai abbastanza.E infatti è proprio così!Di questa meravigliosa città non se ne ha mai abbastanza, sempre angoli nuovi da scoprire, un pò come vivere tante città in un ‘ unica città.
Tutt’ oggi quando ci ritorno provo quel tonfo allo stomaco, pervasa dalla voglia di viverla a piedi proprio come amavo fare quando ci vivevo. Godermi ogni angolo del centro, la sua veracità, semplicità, le urla dei fruttaroli dei mercati che incitano ad acquistare dai loro coloratissimi banchi di frutta e verdura, pronti con tutta la loro simpatia a dispensare consigli e suggerimenti su cosa cucinare, ai clacson delle auto ferme al semaforo, alla gente della periferia, ai tram e le sue attese interminabili, agli incontri di personaggi alternativi e a volte cupi, sino agli odori di strada misto a cucine multietniche e fragranze della Roma bene, dell’antico e del sudicio.
Ho sempre pensato che per poter conoscere meglio una città l’ideale fosse viverla per strada.Quasi sempre qui, si gode di un clima mite e di giornate piacevoli da trascorrere all’ aperto.
I primi tempi che ci vivevo, una delle mie abitudini era quella di prendere il tram, scendere in centro e buttarmi in mezzo alla folla, lasciavo che mi guidasse fino a ritrovarmi in stradine che non conoscevo. Di volta in volta come ad occhi chiusi mi ritrovavo a scoprire un nuovo angolo della città, in questo modo mi sono innamorata di vico del Fico, via dei Giubbonari, via del Pellegrino, piazzetta Trilussa, via del Governo Vecchio per non parlare dei quartieri di Monti, Trastevere e Pigneto, tutte zone, che una volta a Roma non si possono non vedere.
Ancora ricordo l’emozione di quando una calda sera di settembre, in giro con degli amici c’imbattemmo in una piazzetta gremita di gente, di giovani che stavano assaporando anche loro tutto il piacere di quella fetta di città che poi ho scoperto essere Campo dè fiori, uno dei miei luoghi dell’anima.
Gli aperitivi, i colori del mercato della mattina, i suoi mille negozietti, le tante hostarie, l’odore dei fritti, dei forni, e proprio in questa zona è presente uno dei miei posti preferiti, Roscioli.
Fornai da generazioni, ma anche gastronomia, l’olimpo del cibo e del buon vino.Appena si entra, un profumo di salumi, formaggi e di buono ti prende a schiaffi, si resta storditi dal gran numero di formaggi e quant’altro presente.Lungo uno stretto corridoio dall’altra parte del banco salumi, un’imponente scaffalatura contenente bottiglie di vino e un concentrato del meglio dall’Italia e non.
Pur non essendo molto grande, questa gastronomia è davvero accogliente, amo la gente che ci lavora, sempre professionale con mood friendly e mai scontata.Luogo ideale anche per degustazioni da intenditori da consumare al bancone, aperitivi, cene easy o semplicemente perfetto per far la spesa da portare a casa.
Da un annetto circa in città si vive un’altra realtà di mercato, fatto non solo di bottegai ma anche di cibo di strada ; Il mercato centrale.
All’interno della stazione Termini, in via Giolitti, proprio dove un tempo sorgeva il luogo del dopolavoro ferroviario, si affiancano, in circa 2000 metri quadri, botteghe di gelato, carne, pesce ,prodotti da forno, cibo vegetariano, sushi, pasta, fritto, hamburgeri, vino, birra e caffè.Non solo è possibile acquistare dai vari banchi.Lungo i corridoi, sotto l’enorme cappa Mazzoniana, realizzata interamente in marmo portoghese (un capolavoro dell’architettura degli anni ’30) sono disposti tavoli dove poter consumare cibo di ogni sorta. Dai supplì gusto miele e guanciale, al gusto di ricotta oppure cioccolato e pere, risotti fritti, zenzero candito ricoperto di cioccolato, ravioli di borragine, burger di legumi con pomodoro fresco, braciola fritta di chianina e tanto altro ancora.
Divenuto luogo d’incontro d’eccellenza per i foodies, ma soprattutto per i viaggiatori in attesa del treno, dalle 7 del mattino sino a mezzanotte un posto che soddisfa tutti i palati.
Restando in zona Termini e sempre sul concetto di street food, (condizione necessaria per chi decide di vivere la città a piedi e vuole mangiar bene), da poco hanno aperto il loro terzo punto vendita in città; Matò .Quando ero studentessa, ricordo che desideravo trovare dei piatti che non ero in grado di prepararmi e dovevo attendere di rientrare nella mia terra per assaggiarne. Tra questi c’era il famoso panzerotto. Per me impossibile da ricreare.Il nuovo matò street food, che si trova in via xx Settembre n. 41 è in grado di regalarvi queste bontà, dalla focaccia barese alle pucce ripiene di polpette, oppure di burrata capocollo di Martina e pomodori secchi, alla tiella di riso patate e cozze e tante altre specialità prettamente pugliesi. Lo stile del locale è del tutto nuovo, fresco e e soprattutto rallegrato dal personale gentilissimo e pieno di entusiamo …Ps. chiedete di Vito;) e dite pure che vi manda Mariangela!
Sono certa che non vi stancherete di percorrere e ripercorrere la città eterna, di tanto in tanto provate ad alzare gli occhi al cielo, Roma gode di una luce particolare, come volesse trapassare gli oggetti, nitida e vivida, rendendo ancor più bello ciò che lo è già. e allieterà ancor più le vostre passeggiate.